“Italiani “mangiaspaghetti”, ne siamo sicuri? Le origini della pasta sono antichissime e l’Asia, come l’Italia, vanta una maestria indiscutibile nella sua produzione.
Come non dare lustro a questa tradizione e celebrare l’arte pastaia orientale con quattro nuove illustrazioni?
Dopo l’abbuffata a base di tonnarelli, bombolotti e spaghetti – su cui regna sovrano il guanciale nelle sue declinazioni tipicamente romanesche (amatriciana, gricia, carbonara e cacio e pepe) – arrivano, freschi di stampa, quattro pilastri della cucina asiatica: Yaki Udon, Miso Ramen, Noodles saltati e Pad Thai.
Al rigore formale – quasi neoclassico delle quattro ricette romane – caratterizzato da geometrie precise, linee rette ed una palette cromatica minimalista, elementi di una cucina semplice, espressa fatta di certezze assolute si contrappone la sinuosità delle quattro ricette orientali, nelle quali la complessità di ingredienti e cromie si riduce all’Uno ed il segno grafico appare in movimento, fluido, impermanente, in divenire.
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